Sommario
Cos’è “la componente lenta del VO2″ (The slow component of VO2)?
Il consumo di ossigeno (VO2) aumenta in modo esponenziale nel corso dei primi minuti di un esercizio a bassa intensità a carico costante (la cosiddetta ‘componente veloce’ del VO2) e raggiunge uno stato stazionario (stade state) dopo circa 3 minuti (Gaesser e Poole, 1996) (Fig. 1).
Tuttavia, durante qualsiasi esercizio a carico costante (per esempio su cicloergometro) sopra la soglia del lattato oppure sopra la soglia ventilatoria (Fig. 2), il rapido aumento iniziale del VO2 è seguito da un aumento lento del VO2 sopra il livello raggiunto nel terzo minuto (Whipp e Wasserman).
Perché è importante la componente lenta?
La componente lenta del VO2 è particolarmente interessante per i fisiologi perché indica che l’efficienza con cui il corpo utilizza l’ossigeno per produrre energia si perde progressivamente mentre l’esercizio continua esattamente alla stessa velocità.
Spieghiamo con un esempio e con l’ausilio di un grafico
Esempio
Un atleta inizia a correre a una velocità costante ad alta intensità (a 2 minuti sull’asse x) e si ferma dopo 6 minuti di corsa (a 8 minuti sull’asse x).
Nel periodo “Fase 1” della stagione (sul grafico la linea rossa), è chiaramente visibile l’aumento lento continuo dell’assorbimento di ossigeno nel tempo (la componente lenta del V02). Tuttavia, nel periodo centrale della stagione, Fase 2, successivo alla Fase 1, le dimensioni della componente lenta del V02 sono considerevolmente ridotte per la stessa velocità di corsa.
Come migliorare e quindi diminuire la componente lenta?
Il componente lenta del VO2 è collegata al processo di affaticamento.
Per questo motivo quindi maggiore è la velocità che può essere sostenuta in assenza del componente lenta del VO2, migliori saranno le prospettive per le prestazioni di resistenza.
Il modo più efficace per ridurre o eliminare la componente lenta VO2 per una determinata velocità di esercizio è ovviamente attraverso l’allenamento di resistenza. Ciò consentirà di aumentare i valori relativi a velocità critica(o potenza critica) generalmente detti in maniera sommaria valori di “soglia”. In questo modo l’atleta sposterà le varie zone di intensità a velocità più elevate.
La scienza dell’allenamento ha più volte dimostrato che un programma generale di allenamento di resistenza può ridurre la componente lenta VO2.
Molto probabilmente, l’aumento del numero di mitocondri (le “case energetiche” che usano l’ossigeno per produrre energia) nelle cellule muscolari derivante dall’allenamento di resistenza ritarderà o ridurrà l’attivazione delle fibre muscolari a “contrazione rapida” durante esercizio di intensità.
Non è ancora noto se esiste un tipo specifico di allenamento più efficace per ridurre la componente lenta VO2 ma l’allenamento regolare e ben distribuito in ciascuno dei tre settori (moderate, heavy e severe) dovrebbe dimostrarsi efficace.
Potrebbe interessarti
Slow component of VO2 kinetics: mechanistic bases and practical applications
VO2 slow component: physiological and functional significance