Exhaustion! Il cardio a volte non dice la verità.

Arrivare vicino all’Exhaustion con un allenamento in bici composto da 4 ripetute (vedi immagine sotto) da 5 min di lavoro al 104% della CP (critical power)  con un recupero al 73% della CP.

Cosa succede dopo l’ultima ripetuta? 

Dopo aver raggiunto l’esaurimento o quasi all’ultima ripetuta (L4) la frequenza cardiaca, mantenendo sempre la stessa potenza di recupero (73% della CP) non riesce più a scendere nella zona “Moderate” ovvero quella che avevamo nel momento L0/L1.

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Si noti che la potenza sprigionata (linea gialla) è identica a quella iniziale.

La potenza nella zona R4 è uguale a quella R1

L’atleta (che non utilizza il misuratore di potenza) potrebbe immaginare di avere lo stesso rendimento ma effettivamente sta rendendo meno ovvero sta spendendo molto di più.

Rende meno perchè i watt (la potenza!) che produce alla frequenza di recupero finale (circa 141 BPM) sono uguali a quelli che produceva all’inizio della prova (L0).

Inoltre c’è da evidenziare che alla stessa frequenza cardiaca, l’atleta precedentemente (zona L1) poteva lavorarci raggiungendo una potenza vicina al 104% della CP.

Cosa imparare da questa prova?

La Fc non sempre può essere utilizzata come misura di “forza”!

Durante le competizioni mai andare oltre i propri limiti.

Cercare di stare con i primi a tutti i costi, senza possedere le  giuste qualità porteranno l’atleta all’exaustion o nei pressi!

Si andranno a  generare caos metabolici incredibili (aumento esponenziale del lattato, diminuzione della creatinfosfato, diminuzione Glicogno, ecc…)   che porteranno  ad una drastica diminuzione  della prestazione e a quel punto diventerà  difficile per l’atleta procedere al recupero  e al ritrovamento dell’omeostasi.

Quindi sempre con il proprio passo. Trotto d’asino poco dura.